Siamo un gruppo di ragazzi con la passione per il calcio. Vogliamo ritagliarci tra un impegno e l'altro lo spazio per farvi sentire la nostra voce con ilarità e competenza
martedì 13 marzo 2018
Sarri e l'arte di non saper perdere
Un'altra volta. È successo ancora. Maurizio Sarri ha sbottato ancora. Non è la prima volta che l'allenatore del Napoli si produce in simili orrori. Stavolta l'attacco è stato sferrato ai danni di una giornalista tra di aver solleticato i bollenti spiriti del Maurizio di Fuorigrotta sulla lotta scudetto. La giornalista è stata apostrofata in maniera pesante e a poco sono valse le scuse dello stesso Sarri tra l'altro non nuovo a uscite poco eleganti.
Il problema è un altro, e non riguarda un discorso di piú ampio respiro. In Italia non sappiamo perdere. La colpa può essere di tutti, degli avversari, dell'arbitro, dell'invasore di campo, ma mai dell'allenatore o della squadra che ha perso. E' un fatto culturale quasi istintivo della natura italica. Noi siamo sempre i migliori. È successo anche durante gli spareggi per accedere a Russia 2018, quando l'Italia è stata fatta fuori dalla Svezia. Milioni di Ct si sono scagliati contro il CT Ventura. È sempre colpa di qualcun'altro come se non si trattasse di una partita di calcio aperta a tutti i risultati, come se la Svezia fosse destinata al ruolo di vittima sacrificale e l'Italia dovesse per diritto divino partecipare alla manifestazione. Anche li non abbiamo saputo perdere, eppure sarebbe bastato tendere la mano alla Svezia e dire "Complimenti siete stati piú bravi voi". Invece no, ci appelliamo, piangiamo, abbiamo addirittura sperato che scoppiassero guerre, per poter prendere il posto di questa o quella nazionale. Come questi ci sono una miriade di altri esempi. Ammiriamo tanto la Premier League, la invidiamo perché vorremmo un campionato come il loro, e non ci rendiamo conto che per arrivarci ad esser come loro dovremmo imparare l'arte del saper perdere e stringere la mano all'avversario. Lo ha capito anche il mondo del pugilato, tant'è che i pugili a fine match si stringono la mano e si abbracciano.
Ma nel calcio siamo tutti dei numeri 10 e poi sbagliamo i rigori.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento